Le
Origini della danza Orientale
I
primi osservatori che visitarono l’Oriente attribuirono
il termine “danza del ventre” alle danze
popolari in uso che avevano come caratteristica peculiare
i movimenti del bacino e del ventre.
In realtà il nome arabo che identifica tale danza
è “Raqs al Sharqi“, che tradotto
in italiano significa “danza orientale“.
Questa
danza è antica quanto il mondo, ha attraversato
la storia di molte civiltà. La matrice antichissima
è attestata da dipinti e statuette risalenti
ad epoca preistorica, legati alla società matriarcali
dell’Asia centro meridionale e del Mediterraneo
Orientale. Ci sono diverse e molteplici versioni sull’origine
di tale arte, di certo si sa solo ciò che si
è potuto studiare attraverso fonti scritte che
si hanno a partire dal 700- 800 in poi.
Molte sono le storie che le vengono attribuite, la più
accreditata grazie anche ad alcuni ritrovamenti archeologici,
sembra essere quella che vuole questa danza come rituale
di fertilità collegato al culto della Dea Madre
delle civiltà pre urbane: Ishart è la
Dea babilonese che rappresenta il prototipo della grande
Dea simbolo di prosperità fertilità e
amore.
La grande dea Madre , compare sotto nomi differenti
quali: Iside,Mylitta, Isis, Ashtoreth, Astarte, Aphrodite,
Venus, Bhagvati, Parvati, Iaset, Ceres, cio’ testimonia
il fatto che il culto della fertilità è
esistito in tutte le civiltà.
Queste Dee sovraintendevano non solo alla funzione riproduttiva
degli esseri umani ma anche del piu’ vasto contesto
cosmico e nei riti sacri ad esse dedicati figurava la
danza. Le sacerdotesse la onoravano con danze sacre
entrando in relazione con i ritmi della natura e imitandola
(i movimenti ricordano le onde del mare, la luna , il
cerchio, il serpente , il cammello, l’atto sessuale,
il parto).
Attraverso i secoli la danza egizia si allontana dal
rito propiziatorio originale legato alle varie divinità
cambiando la sua funzione da scopo socio religioso a
forma di puro intrattenimento, quindi passa ad un contesto
laico. Venne cosi’ richiesta per feste importanti,
banchetti, celebrazioni, come danza ufficiale presso
i sultani e ancora come danza popolare eseguita nelle
case e nei palazzi.